Le ideatrici e fondatrici : Aga e Ieva
“Essendoci scontrate continuamente con il body shaming e la discriminazione, abbiamo capito che c’è molto da fare per rendere il mondo un posto migliore. Dopo aver discusso della nostra visione e dei nostri interessi, siamo giunte alla conclusione che invece di “combattere i pregiudizi sul peso”, “smantellare i sistemi oppressivi” o “combattere la grassofobia” vogliamo identificarci con uno dei nostri valori invece che conla lotta stessa. E così abbiamo deciso che la nostra visione è la Body Liberation!
È innegabile che la lotta e sensibilizzazione costituiscano ancora la maggior parte del nostro lavoro, ma fare queste cose provando una bellissima sensazione di liberazione è molto più stimolante!“
Aga Byrczek, nata in Polonia ma attualmente attiva nella regione della Murcia in Spagna, ha iniziato il suo percorso professionale 20 anni fa, lavorando con i giovani e con progetti finanziati dall’Europa. Nel corso degli anni è diventata esperta di formazione, e-learning, sviluppo di progetti, scrittura, creazione di contenuti e innovazione sociale.
È particolarmente appassionata di empowerment delle persone e di creazione di programmi educativi che contribuiscano a un cambiamento positivo e duraturo. Ultimamente si è concentrata sulla lotta alla Grassofobia, sulla promozione dell’inclusione delle forme e delle dimensioni del corpo e sulla difesa della Diversità, dell’Equità, dell’Inclusione e dell’Appartenenza (DEIB).
Ieva Miltina, è una talentuosa project manager lettone con un’esperienza di oltre 20 anni nel campo dell’educazione non formale. Ha lavorato in aree legate al design di processi/progetti, alla comunicazione, alle esperienze educative innovative e infine anche alla ricerca.
Di recente ha avuto l’ispirazione di combinare la sua esperienza personale di vita in un corpo grasso come punto di forza nello sviluppo di sistemi di inclusione delle dimensioni e delle forme del corpo all’interno dell’UE, e ha fondato l’Associazione Flourish NGO.
Il collettivo si occupa anche di visibilità trans, queer e non-binary e di diritti corporei grazie alla collaborazione con Aleya, educatrice, manager, scrittrice, performer e attivista. I suoi interessi si estendono al Medio Oriente, all’Europa e al Caucaso, e comprendono la formazione, la sensibilizzazione delle comunità, l’advocacy, le controversie relativi a queste aree geografiche. All’interno del Body Liberation Collective si occupa, in particolare, di esaminare, destrutturare e invertire le narrazioni post-coloniali sulla violenza estetica, l’omofobia e la misoginia trans nelle popolazioni BIPOC [black, indigenous and people of color (neri, indigeni e persone di colore)], nonché di evidenziare come le strutture di potere neocoloniali siano responsabili di aver privato le loro ex/attuali colonie della possibilità di ricevere una solida istruzione e stabilità economica, cose essenziali per la sicurezza dalla violenza.