L’inclusione sociale non è soltanto un’aspirazione legittima di coloro che vogliono fare delle loro diversità un valore aggiunto per la società ma è anche, e fortunatamente, un valore concretizzato da diverse aziende che si distinguono per progetti altamente innovativi e di ricerca nei campi dell’inclusione sociale, la battaglia contro il gender gap, la sostenibilità ambientale e i diritti civili.
E’ il caso, ad esempio, di Develop-players, una piattaforma di videogiochi per il potenziamento cognitivo dei bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo (DSA e BES), che sono spesso lasciati in disparte in un sistema che non riesce a valorizzarne le competenze e potenzialità.
E ancora, QuestIT, una piattaforma di “Intelligenza artificiale conversazionale” programmata per comprendere e parlare la Lingua dei Segni italiana, a supporto delle persone con disabilità uditive; Ridaje, un progetto che aiuta le persone senza fissa dimora a reintegrarsi nella società, attraverso un percorso e formazione e lavoro come giardinieri urbani per la riqualificazione delle aree verdi abbandonate; Kimap, il primo navigatore italiano brevettato per indicare percorsi e luoghi accessibili per persone con disabilità motoria; Oli Help un’app per genitori di bambini con ADHD, che vogliono trovare una soluzione alle sfide quotidiane, grazie all’uso di strumenti pratici, supportati dalla ricerca. L’app utilizza scienza e tecnologia per aiutare i genitori h24, 7 giorni su 7 fornendo informazioni utili, supporto immediato nel momento del bisogno e l’opportunità di rafforzare il legame genitore-bambino nella vita di ogni giorno; R2A, una startup che sviluppa esperienze in realtà aumentata per permettere alle persone sorde di accedere in tempo reale a videoguide in LIS, semplicemente inquadrando con il proprio smartphone le opere all’interno di un museo.
Ma quella di cui vogliamo parlare più diffusamente è Fody Fabrics, una società benefit e startup innovativa a vocazione sociale, nata a Pistoia ne 2020.
L’idea di base è quella di recuperare scarti tessili e, contemporaneamente, offrire lavoro e percorsi formativi a persone con disabilità mentale.
La startup ha creato un laboratorio inclusivo in cui ragazzi con bisogni speciali trasformano gli scarti tessili in coperte salvavita che vengono donate a senza tetto, rifugi per animali abbandonati o utilizzate come prodotti per regali aziendali.
L’obiettivo dichiarato di Fody è donare un milione di coperte salvavita entro il 2030. E questo impiegando oltre 1000 persone con disabilità e riciclando più di 1000 tonnellate di scarti tessili.
Questa attività ha consentito a Fody Fabrics di vencere il Premio Luce! Startup Inclusiva nel 2023.
Quanto al nome scelto per questo progetto, “il Fody, Foudia Madagascarienses, è l’uccellino tessitore del Madagascar, conosciuto per la sua peculiarità di costruire enormi nidi comunitari con materiali di recupero. Come lui, anche Fody Fabrics valorizza risorse di scarto per ricucire gli strappi del tessuto sociale”. Il progetto Fody si sostiene grazie all’appoggio di aziende della filiera tessile, alle quali suggerisce un’alternativa sostenibile allo smaltimento precoce delle proprie rimanenze di magazzino e scarti di campionario, proponendosi come partner tecnico in grado di generare valore condiviso attraverso un modello proprietario basato sulla valorizzazione di risorse sottovalutate.
QUI trovate il profilo Instagram di Fody
QUI il profilo Facebook
N.B. la maggior parte delle startup citate sono in Toscana (una anche a Roma) ma nel Sud Italia ce ne sono? E in Campania?
Fateci sapere se ne conoscete qualcuna e ne parleremo qui!