Move2Europe APS entra a far parte del Body Liberation Collective

Dopo il Training Course Erasmus+ “Body Liberation Seminar“, anche Move2Europe APS è entrata a far parte del collettivo grazie all’impegno della Presidente Elvira Santaniello.

Ci occuperemo di fare ricerche sulla Grassofobia e sulla discriminazione basata sulle misure del corpo e sul peso, selezionando i più interessanti contributi scientifici, editoriali, sociali del momento, che pubblicheremo su questo sito e su tutti i nostri canali social.

Il primo passo della nostra ricerca sarà l’analisi della terminologia usata nelle diverse lingue europee per riferirsi alla discriminazione basata sul peso e sul corpo . Perciò, abbiamo tenuto un primo meeting on line al fine di parlare di potenziali strategie per introdurre nuove traduzioni di termini che ruotano intorno alla liberazione del corpo e all’accettazione delle persone grasse nelle lingue italiana e lituana, sulla base dell’esempio positivo dell’Associazione Flourish NGO

A questo incontro  faranno seguito numerosi altri, dal momento che siamo convinti e convinte che non possiamo creare grandi cambiamenti se non parliamo degli abusi sistemici, delle esperienze di vita e delle azioni necessarie per rendere la società più inclusiva e sensibile verso tutti i corpi.

La prima parola che abbiamo analizzato è l’aggettivo GRASSO, partendo dall’articolo “Call Me Fat*!” [Chiamami grasso*!] pubblicato   dall’attivista Ieva Miltina.

“… Apparentemente dall’inizio dei tempi, le persone hanno usato la parola “grasso” come arma per ferire, sminuire e svergognare gli altri. Una persona grassa è vista come pigra, malata e priva di autocontrollo. Le persone grasse sono percepite come persone che non si prendono cura di se stesse e sono incolpate per tutti i problemi che hanno. Eppure, negli ultimi decenni, un numero crescente di attivisti e studi scientifici sottolineano il fatto che tale pensiero e le azioni correlate influenzano negativamente sia la salute mentale che quella fisica e il benessere degli individui con corpi non normativi e la società in generale. Cosa succederebbe se usassimo la parola “grasso” come termine descrittivo neutro? Perché e come dovremmo farlo nella nostra vita quotidiana? … Sebbene il linguaggio comune  non possa essere cambiato istantaneamente, crediamo che la graduale normalizzazione dell’uso neutrale di questa parola ed il suo impiego senza intenti offensivi sia un passo essenziale verso l’accettazione dei corpi diversi. Usandolo intenzionalmente nelle conversazioni quotidiane e nei contesti neutri, possiamo ridurre lo stigma che circonda il peso corporeo e sostenere coloro che affrontano regolarmente la vergogna del corpo e la discriminazione. Insieme ad altre azioni cruciali, desideriamo spianare la strada a una comprensione più completa della diversità e dell’inclusione del corpo. …”

 

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